Per anni i brand hanno intercettato l’intento degli utenti sulla Ricerca Google attraverso le parole chiave. Per offrire alle persone ciò che stavano cercando hanno costruito strategie complesse, analizzando volumi di ricerca, coda lunga e correlazioni, per mappare ogni sfumatura del desiderio dei clienti.
L’evoluzione della tecnologia, però, ha cambiato il modo in cui le persone cercano, interagiscono e prendono decisioni d’acquisto. L’esperienza di ricerca è sempre più immersiva e multisensoriale, unica e plasmata dalla storia personale di ognuno.
Le possibilità offerte dall’AI, come la ricerca visiva e multimodale, hanno accelerato ancora di più questa trasformazione portando gli utenti a essere sempre più precisi quando cercano. Utilizzano query lunghe e dettagliate e pretendono che ciò che viene loro comunicato rifletta esattamente quelle esigenze. In Italia al 71% dei consumatori piacerebbe poter vedere annunci personalizzati in cui vengono mostrate opzioni pertinenti1.
Questo mette in discussione i metodi tradizionali che i brand hanno sempre utilizzato e la visione abituale di cosa le persone intendono realmente quando digitano una parola chiave.
Perché keywordless è il nuovo orizzonte
Oggi per essere davvero rilevanti e offrire un’esperienza soddisfacente, serve che i brand comprendano cosa il pubblico vuole veramente fare, scoprire o risolvere.
Quante volte ci è capitato di cercare qualcosa di molto specifico, come nel mio caso, da tennista, “scarpe da tennis leggere per la terra rossa”, solo per ottenere messaggi e link generici che non risolvevano l’esigenza? Questi risultati richiedono alle persone uno sforzo mentale ancora maggiore per trovare qualcosa di veramente pertinente alle loro esigenze specifiche.
L’era delle parole chiave come unico faro nella notte della Ricerca sta tramontando. È tempo di superare il modello tradizionale che vede una correlazione diretta tra parola chiave, annuncio pubblicitario e landing page, per abbracciare un approccio dinamico.
I brand devono adattarsi a ogni singolo utente, alla sua cronologia e al contesto in cui effettua una query, aspettandosi una risposta e un indirizzamento preciso alla pagina più pertinente.
Ed è qui che l’intelligenza artificiale entra in gioco, rivoluzionando la capacità di cogliere l’intento in un modo che le keyword, indipendentemente dal loro numero, faticano a eguagliare.
AI Max: l’approccio keywordless diventa realtà
La nuova soluzione AI Max per campagne sulla rete di ricerca, disponibile ora per tutti gli inserzionisti, aiuta a rimanere al passo con i cambiamenti del comportamento degli utenti.
Infatti consente ai brand di espandere la capacità di intercettare l’intento di ricerca come mai prima d’ora, e di farlo in maniera più profonda, perché combina:
- una migliore corrispondenza dei termini di ricerca degli annunci, per trovare query più pertinenti e in grado di generare un rendimento elevato;
- l’ottimizzazione degli asset visuali, ora personalizzati su larga scala in base all’intento di ricerca;
- l’espansione dell’URL, che consente di inviare traffico alle landing page più pertinenti.
Come funziona AI Max per campagne sulla rete di ricerca
La corrispondenza dei termini di ricerca si avvale della corrispondenza generica e la potenzia. Non solo consente agli annunci di essere mostrati per ricerche ampiamente correlate alle parole chiave scelte, ma usa l’AI per comprendere l’intento latente dietro le query. Sfrutta miliardi di segnali in tempo reale per cogliere le intenzioni di chi cerca, ben oltre le parole digitate.
Così oggi gli annunci possono apparire anche per ricerche affini o interpretazioni del linguaggio naturale usato dalle persone, che altrimenti non sarebbero state intercettate.
L’ottimizzazione degli asset visuali aiuta a migliorare l’annuncio personalizzando la creatività per quell’utente specifico, e a generare, quindi, più valore. Usa il contenuto delle landing page e l’AI generativa per aggiornare dinamicamente il testo dell’annuncio e renderlo davvero pertinente alla query dell’utente.
L’espansione dell’URL indirizza l’utente sulla landing page più rilevante del nostro sito in base all’intento specifico della ricerca.
I vantaggi di AI Max per campagne sulla rete di ricerca
Questa suite di funzionalità, attivabile agilmente nelle impostazioni delle campagne sulla rete di ricerca, potenzia drasticamente la performance. L’intelligenza artificiale di AI Max, infatti, offre l’opportunità non solo di trovare clienti, ma anche di raggiungerli con testi pubblicitari e URL altamente pertinenti.
Questo permette ai brand di sbloccare nuove opportunità per il business, ottimizzando gli annunci della rete di ricerca in ogni fase del funnel traducendo la comprensione dell’intento in risultati tangibili.
Infatti, AI Max supporta i brand a raggiungere un bacino più ampio di potenziali clienti di valore e a generare più clic, grazie alla rilevanza personalizzata degli annunci. Infine, in fase di conversione, consente di aumentare la probabilità che dopo il clic gli utenti compiano un’azione di valore sul sito, o che rimangano più a lungo e più ingaggiati sulla pagina.
Beko Europe: aumentare il volume di conversioni con l’approccio keywordless
Beko Europe è un’azienda leader nel settore elettrodomestici che ha testato tra i primi in Europa AI Max per campagne sulla rete di ricerca e il nuovo approccio keywordless.
L’obiettivo era chiaro: sbloccare nuove opportunità sulla Ricerca Google, aumentare i volumi di vendita e, al contempo, mantenere alta la redditività.
Il team centrale dell’azienda, basato in Italia, ha deciso di dare il via ai test di AI Max nel mercato francese su una campagna dedicata alle lavastoviglie del marchio Whirlpool, categoria di rilevanza strategica per gli obiettivi di Beko nel 2025. Spiega Linda Severino, Senior Paid Media Lead Beko Europe: “Volevamo migliorare la copertura per comunicare a più persone possibile, ma mantenendo stabile il ritorno sulla spesa pubblicitaria (ROAS)”.
La campagna vantava già una forte performance storica e poteva fornire una base solida e affidabile per misurare l’impatto del test. L’intento era proprio dimostrare il valore della feature su una campagna già di successo e critica per il business.
Beko Europe, nel suo primo test su questa specifica campagna di brand, ha registrato un aumento incrementale dell'87% nel volume di vendite online rispetto al periodo precedente la sua adozione. Nei due mesi di sperimentazione, AI Max ha anche generato il 73% del totale dei clic della campagna e ha intercettato oltre il 40% di nuove query di ricerca, il tutto mantenendo invariato il ROAS.
Come spiega Severino, ciò che ha sorpreso positivamente è stata la stabilità della performance, raggiunta seppur in presenza di un aumento del traffico qualificato, derivante da un targeting più ampio e meno vincolato alle keyword tradizionali.
Beko Europe ha intenzione di scalare AI Max in tutti i principali mercati in Europa, compresa l’Italia. In vista della prossima peak season, momento di alta competizione, in cui la capacità di intercettare nuove ricerche e intenzioni d’acquisto diventa fondamentale, sarà strategico sfruttare questa nuova funzionalità.
Severino afferma: “In un contesto come il Black Friday, essere visibili su query emergenti o non presidiate è essenziale per capitalizzare l’interesse degli utenti e massimizzare i risultati, mantenendo allo stesso tempo il controllo su entrate e ROAS.”
Comprendere a fondo l’intento di ricerca e offrire esperienze pubblicitarie altamente pertinenti: è proprio così che l’approccio keywordless di AI Max si trasforma in un vero e proprio alleato strategico per i brand, sbloccando opportunità di business inedite e concrete.