Le sarde, molto diffuse in Sicilia vengono cucinate in svariate versioni e chiamate in vari modi.
Si racconta che le sarde ripiene siano nate da quella parte più povera e geniale del popolo siciliano che, non potendosi permettere la carne (gli uccelli detti beccafichi) o pesci pregiati (lenguado o sogliola) si inventò una ricetta alternativa con le sarde ripiene di pane e altri ingredienti. Il popolo si arrangiava utilizzando materie prime meno nobili, ma non per questo meno gustose. Per non essere da meno ai nobili, “copiavano” le ricette prelibate dei monsù . Fu così che un pesce povero, qui in Sicilia diventa ricchissimo, infarcito e cucinato da ogni famiglia con il ripieno che più gradisce.
Le nostre si chiamano Mpalavvitate, a differenza delle sarde alla beccafico non vengono arrotolate, ma appunto mpalate, cioè messe l’una sopra l’altra; senza l’uva passa; i pinoli; il miele ed usiamo il succo di limone.