SINTOMI E PERLE
A ben guardare è proprio l'irrompere del sintomo che ci spinge al cambiamento: non ci fa dormire la notte, ci fa porre mille domande, ci porta nelle stanze dei terapeuti. Chiede di essere ascoltato, visto, lavorato, come una pietra preziosa. Come il granello di sabbia insignificante diventa perla nelle profondità marine, così il sintomo può diventare il punto di partenza per il viaggio dentro le nostre profondità, alla ricerca dei nostri tesori sommersi da portare alla luce.
"La perla come meta esprime l'idea che la materia prima, l'insignificante granello di sabbia che chiamiamo sintomo o problema, se elaborata con costanza, a poco a poco, strato su strato, si trasforma, per un processo organico, in un gioiello solido, coagulato. L'opera avviene nel profondo del mare, dove non arriva la luce, all'interno dell'ostrica ermeticamente chiusa. Poi l'ostrica va pescata, aperta a forza, la perla estratta dall'involucro. Non basta avere una perla nel profondo del mare, non basta ricevere in dono ricchezze e la benedizione di talenti naturali. Perchè questi doni potrebbero rimanere sigillati nell'ostrica, essere sepolti con noi quando saremo chiusi nella bara. La perla è un "tesoro difficile da raggiungere": dobbiamo elaborarla come fa l'ostrica; per pescarla dobbiamo tuffarci nel profondo di acque che hanno il potere di dissolvere."
James Hillman, Psicologia Alchemica pp.252-253